Consultando queste “FAQ” potrete probabilmente trovare già alcune risposte, ma vi invitiamo a chiamarci, senza impegno alcuno, per potervi fornire preventivi ed informazioni più accurate.
Cosa succede se manca la corrente elettrica?
Nulla, l’impianto continua a funzionare regolarmente grazie alle batterie tampone presenti nella centrale e nelle sirene. Il combinatore telefonico integrato nella centrale, dopo un tempo prefissato (mediamente 2 ore) provvede ad avvisare l’utente con un messaggio vocale dell’avvenuta interruzione di corrente.
Cosa succede se il ladro taglia i cavi?
L’impianto scatena immediatamente un ciclo di allarme tramite sirene, combinatore telefonico ed eventuale ponte radio.
Per quanto tempo suonano le sirene?
Mediamente 3 minuti poi si interrompono, se la causa dell’allarme si ripete inizia un altro ciclo di 3 minuti. E’ possibile definire quanti cicli di allarme possono susseguirsi prima del blocco dell’impianto (mediamente 5)
Posso collegarmi con la Polizia/Carabinieri? Quanto costa?
Certamente. Si deve compilare un semplice modulo rilasciato dalla Questura o dal Comando dei carabinieri in cui saranno riportate le generalità del proprietario, l’indirizzo completo di indicazioni accessorie (scala, interno, piano) e i nominativi delle persone che possono accedere con le chiavi nei locali protetti. Il servizio delle Forze dell’Ordine è gratuito.
Posso ricevere l‘allarme sul telefono dell’ufficio, del cellulare?
Certamente, il combinatore può chiamare qualsiasi utente telefonico anche all’estero.
Posso rimanere in casa con l’impianto inserito?
Sì, l’impianto si può inserire a zone separate per cui si può inserire ad esempio la protezione perimetrale (finestre / balconi e terrazzi) e muoversi liberamente all’interno degli ambienti.
Posso lasciare un animale domestico in casa con l’impianto inserito?
Sì, esistono particolari rivelatori che sono in grado di discriminare la figura di un animale (all’incirca fino a 20/30 kg) dalla figura di un intruso.
E’ meglio la chiave o la tastiera?
Si tratta di una scelta personale. La chiave è più scomoda perché deve essere aggiunta al mazzo delle chiavi, però il suo codice elettronico è inviolabile e non può essere letto da nessuno. E’ consigliabile non lasciare le chiavi in auto perché dai documenti si può risalire all’indirizzo e non si deve applicare al mazzo di chiavi alcun cartellino riportante i dati del luogo protetto. In caso di smarrimento di una chiave è sufficiente riprogrammare la centrale escludendo la vecchia impostazione della chiave e ri-codificare le rimanenti aggiungendo la chiave perduta.
La tastiera è più comoda ma il codice di accesso deve essere custodito e se comunicato, per casi di necessità a qualcuno, deve essere immediatamente sostituito.
Entrambi i metodi lasciano comunque una traccia, riportante data, ora e riconoscimento della persona che ha manovrato l’impianto, nella memoria storica della centrale.
Ho timore dei falsi allarmi.
Ormai da molti anni installiamo solo rivelatori a doppia tecnologia (infrarossi e microonde) L’allarme scatta solo in presenza del duplice consenso contemporaneo avvertito da entrambe le tecnologie. Con questo metodo il falso allarme è praticamente impossibile.
Ho sentito parlare di impianti senza fili.
Quasi tutti i produttori di apparecchiature antifurto hanno ormai in catalogo impianti senza fili. In questo panorama è necessario affidarsi solo ai produttori più importanti che hanno sviluppato tecnologie di trasmissione dei segnali con un altissimo tasso di immunità ai disturbi. Risparmiare su un impianto senza fili equivale nella norma a doversene disfare dopo poco tempo a causa della sua inaffidabilità.
Durante l’installazione dovete rompere muri o provocare molto disagio?
Abbiamo quasi 30 anni di esperienza alle spalle, i nostri tecnici sono dotati di apparecchiature moderne (trapani, aspirapolvere, teli di copertura etc. etc.) per limitare al minimo il disagio. Normalmente il cliente, alla fine dell’installazione non si accorge neppure del passaggio dei tecnici. Siamo comunque assicurati con massimali di indennizzo altissimi, nella malaugurata eventualità che si dovesse inavvertitamente provocare un qualsiasi danno.
Si possono registrare le immagini delle telecamere?
Certamente, esistono diversi metodi:
- Videoregistratori time-lapse.
Utilizzano normali video cassette VHS e mediante il rallentamento della velocità di trascinamento del nastro, aumentano la loro autonomia fino a 960 ore consecutive.
Con tempi di registrazione così lunghi però la registrazione non è continua ma frammentata. Si registra cioè un immagine per volta e durante la riproduzione si possono rivedere le immagini sequenzialmente. - Videoregistratori digitali.
Esistono modelli dotati di più ingressi (fino a 16) che consentono la registrazione contemporanea di più telecamere: in questo caso l’autonomia di registrazione dipende dalla capacità dell’hard disk del sistema che puó ovviamente essere ampliato per mezzo di hard disk supplementari per ottenere autonomie veramente notevoli - Registrazione tramite PC.
Utilizzando apposite schede è possibile utilizzare il proprio pc per la videoregistrazione, anche in questo caso l’autonomia puó essere aumentata attraverso l’implementazione del sistema con hard disk aggiuntivi.
Posso controllare dal mio ufficio le immagini delle telecamere di casa mia o viceversa?
Si, anche in questo caso esistono diverse tecnologie: la più comunemente utilizzata si serve di un collegamento tramite internet per la quale è necessario che in tutti gli ambienti da controllare siano disponibili collegamenti internet. Esiste anche la possibilità di ricevere le immagini sul proprio telefono cellulare, utilizzando la tecnologia della telefonia mobile.
Esistono telecamere mimetizzate/invisibili?
La moderna tecnologia mette a disposizione telecamere di dimensioni ridottissime che possono essere nascoste pressoché ovunque.
Le telecamere funzionano anche al buio?
Ci sono telecamere ad altissima sensibilità che sono in grado di leggere la scena in condizioni di luminosità ridottissima (es: luce stellare). E’ possibile poi installare speciali fari illuminatori all’infrarosso che emettono una luce invisibile all’occhio umano, lasciando quindi l’impressione del buio, ma visibile alle telecamere.
Ci sono limiti al numero e alla posizione delle telecamere?
Per quanto riguarda il numero non esistono limiti. Per quanto riguarda la loro posizione, ovvero la scena inquadrata, bisogna ricordare che la legge 675/96 a tutela dei dati personali (privacy) stabilisce delle norme e dei comportamenti che devono essere osservati. E’ cura del progettista degli impianti informare e consigliare il cliente circa l’osservanza delle norme.
Esistono telecamere senza fili?
Sì, le immagini possono essere trasmesse a distanze relative con costi abbordabili. E’ però necessario che in prossimità della telecamera sia presente una fonte di energia elettrica per permetterne l’alimentazione.
Che cos’è un sistema di controllo accessi?
Fondamentalmente é un impianto che mediante l’utilizzo di serrature, tornelli, cancelli, sbarre, ecc. e dispositivi tipo tastiere, lettori di tessere o TAG e sistemi biometrici consente l’ingresso o l’uscita a persone e\o mezzi autorizzati.
Dove si usa?
Ovunque sia necessario gestire, identificare e/o autorizzare l’accesso, a luoghi esterni o interni, a persone o mezzi: aziende, uffici, mense, negozi, garage, parcheggi e abitazioni.
Io sono il titolare della mia azienda e naturalmente devo accedere a tutte le zone controllate dall’impianto di controllo accessi, posso invece limitare l’accesso ad alcune aree a determinate persone?
L’impianto di controllo accessi é in grado autorizzare l’ingresso a determinate aree ad alcuni utenti e contemporaneamente negarlo ad altri. Il tutto avviene attraverso la creazione di gerarchie che assegnano ad ogni persona diversi livelli di accesso.
Che cosa s’intende per "gerarchia"?
La gerarchia classifica gli individui che utilizzano l’impianto di controllo accessi in base al grado di importanza: attraverso queste informazioni il singolo o gli appartenenti ad un gruppo possono accedere alle aree autorizzate.
Posso conoscere la data e l’ora delle persone che accedono nelle zone controllate dall’impianto di controllo accessi?
Tutti gli accessi vengono memorizzati ed archiviati nel database del sistema e consentono così all’amministratore del sistema (o agli utenti da esso autorizzati) la possibilità di consultare il file storico degli eventi/utente.
Posso limitare l’accesso a persone in alcune ore del giorno e della notte?
L’impianto di controllo accessi autorizza o nega l’accesso di determinate persone durante alcuni orari del giorno e della notte, attraverso la creazione di fasce orarie di controllo.
Posso utilizzare il controllo accessi anche per la gestione di timbratura paghe e contributi?
Il sistema memorizza tutti gli eventi, (utente, data, ora, luogo di timbratura) archiviando le informazioni in un database: questo consente l’estrapolazione di tutte le informazioni utili per la verifica delle presenze e per la gestione di paghe e contributi.
Posso utilizzare il controllo accessi anche per la gestione di mense o per il monitorare la capienza, ad esempio di un parcheggio?
Il sistema, oltre a gestire le autorizzazioni che controllano gli accessi, permette il monitoraggio e la conseguente gestione delle aree di parcheggio con tessere a punti o abbonamenti. Lo stesso meccanismo rende il sistema utile nel la gestione di mense aziendali o commerciali.
Che cos’è una tastiera?
La tastiera é un dispositivo che permette l’ingresso, tramite la digitazione di un codice alfanumerico, a persone o mezzi nelle aree gestite dall’impianto di controllo accessi.
Che cos’è una tessera badgeTAG?
I badge sono tessere di dimensioni simili a quelle di un bancomat che permettono l’ingresso a persone o mezzi autorizzati a determinate aree gestite dall’impianto di controllo tramite il contatto, lo sfioramento o l’introduzione della tessera stessa in un lettore. In alternativa le tessere possono essere sostituite da dispositivi con funzionalità analoghe (concettualmente delle targhette di dimensioni ridotte) chiamate TAG.
Che cos’è un sistema biometrico?
Un sistema biometrico utilizza una o più specifiche caratteristiche fisiche (ad esempio le impronte digitali) per consentire (o negare, ovviamente) l’accesso a determinate aree. Nello specifico esempio delle impronte digitali, appoggiando il dito sul lettore il dispositivo confronterà l’immagine con quella presente nel database del sistema di controllo accessi, autorizzando l’accesso.